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Segnali e riferimenti

Queste competenze favoriscono lo sviluppo cognitivo dei bambini, poiché richiedono capacità di decodifica, interpretazione e applicazione delle informazioni. Imparare a riconoscere e a rispondere ai segnali verbali, non verbali e visivi li aiuta a sviluppare il pensiero critico e le capacità di problem-solving. Inoltre, queste abilità migliorano la comunicazione e la collaborazione, poiché i bambini imparano a seguire le istruzioni e a lavorare insieme per raggiungere obiettivi comuni. 

minuto 00 – Riscaldamento iniziale utilizzando anche parole inglesi (run, jump, touch..): diversi modi di dare un segnale.

minuto 10 – Si propone un lavoro fondato sulla sequenza piede destro- piede sinistro – esecuzione, dove per esecuzione si intende un gesto tecnico (salto, lancio, colpisco…). Un buon esempio può essere il terzo tempo del basket.

minuto 15 – I segnali con le regole dello sport.
Si propongono diversi segnali tipici dell’arbitro, facendo corrispondere il concetto corrispondente. Il tema delle regole sarà affiancato a quello delle sanzioni. Si propongono vari esempi tratti dai diversi sport.

minuto 20 – Il gruppo si divide in tre squadre, vengono illustrate le regole del gioco touch rugby.
Essendo tre squadre, rimane in campo chi riesce a fare la meta. La squadra che sta fuori discute su come migliorare la propria prestazione di squadra.

minuto 45 – Il segnale è quasi sempre espressione di un concetto o di una regola. Si chiedono ai ragazzi esempi concreti, attingendo alla propria esperienza.
L’attività di digitale nasce dal desiderio di approfondire il tema della sicurezza stradale in modo pratico e coinvolgente, avvicinando i bambini e bambine al concetto di regole condivise attraverso un approccio ludico e tecnologico.
Dopo aver introdotto il tema con un momento di riflessione collettiva sui cartelli stradali, si invita la classe a riconoscere e nominare alcuni segnali provenienti dalla segnaletica stradale, avviando così un conforto spontaneo sulle esperienze personali e sul significato di quei simboli nel contesto quotidiano.
Il cuore dell’attività è l’esplorazione delle regole che regolano il movimento sulle strade – a piedi, in bicicletta, in macchina – e a la comprensione del perché è importante rispettare la segnaletica per muoversi in sicurezza. A questo scopo, viene proposta una simulazione realistica, nella quale i bambini sono chiamati a programmare un robot per muoversi su una mappa o un tracciato che rappresenta una città, rispettando segnali stradali verticali e orizzontali disposti lungo il tragitto. Si suggerisce di progettare la mappa prima dell’attività con l’aiuto dei bambini. La mappa dovrebbe rappresentare un piccolo ambiente urbano: strade con incroci, semafori, attraversamenti pedonali, cartelli di stop, piste ciclabili. Questa mappa può essere costruita su grandi fogli o realizzata tridimensionalmente con materiali di recupero. Insieme alla mappa vengono inseriti segnali stradali, sia orizzontali sia verticali, posizionati in punti strategici del percorso. Le dimensioni della mappa devono tenere in considerazione la grandezza del robot proposto.
L’attività può essere realizzata utilizzando qualsiasi robot educativo che prevede l’uso di un’interfaccia di programmazione visuale (ad esempio, Ozobot, Thymio, VinciBot, Codey-Rocky, mBot o altri strumenti analoghi). Dopo una breve introduzione alle funzioni di base della piattaforma scelta – con particolare attenzione al livello di programmazione adatto all’età e all’esperienza dei bambini – la classe viene suddivisa in piccoli gruppi. A ciascun gruppo viene affidato un robot che, all’interno del gioco, assume il ruolo di un pedone o di un ciclista.
I bambini partono da un punto definito sulla mappa e devono programmare il robot affinché raggiunga una destinazione precisa. Durante il percorso, devono interpretare correttamente i segnali stradali e agire di conseguenza, impostando la programmazione in modo da rispettare ogni indicazione. Il lavoro si basa su un approccio graduale, che valorizza i tentativi e gli errori: il gruppo può testare il percorso, verificare se il robot rispetta i segnali, correggere e rielaborare la programmazione quando necessario.
A conclusione, può essere previsto un momento di confronto e riflessione, nel quale ciascun gruppo condivide le strategie utilizzate, gli errori incontrati e le soluzioni trovate, offrendo a tutti l’opportunità di interiorizzare gli apprendimenti in modo collettivo e partecipato. Ma soprattutto, si stimola una riflessione collettiva sul significato delle regole nella vita reale: “Perché è importante rispettare i segnali?”, “Cosa potrebbe succedere se ognuno facesse di testa propria per strada?”, “Cosa abbiamo imparato oggi che ci può servire anche fuori da scuola?”.

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