
Equilibrio e coordinazione sono cruciali per migliorare la capacità di gestire il proprio corpo e le proprie azioni con precisione. La creatività è al centro di entrambi gli ambiti, incentivando gli studenti a trovare soluzioni originali e personali sia nei problemi fisici che in quelli logici prendendo spunto dal mondo naturale. La conoscenza di come si muovono gli animali e dei loro habitat, insieme alla comprensione dell’ecologia, amplia la consapevolezza ambientale e stimola una riflessione sulle interazioni tra specie e ambienti. Questo si lega strettamente alla capacità di categorizzazione, importante per organizzare e sintetizzare informazioni in modo efficace.
minuto 00 – I bambini sono seduti in cerchio. Si chiede loro di definire la parola “EQUILIBRIO”.
minuto 10 – I bambini si alzano ed iniziano a correre liberamente. Al battito di mani si immobilizzano in diverse posizioni che hanno come denominatore comune lo stare in equilibrio.
- Su una gamba sola con le braccia sollevate e fermi;
- Stessa posizione appoggiandosi sull’altra gamba;
- Sulle punte dei piedi con le braccia alte che si muovono come se fossero mosse dal vento;
- Sulle punte dei piedi con braccia e busto che vanno verso il basso come un salice piangente:
- Se perdono l’equilibrio cadono a terra e si trasformano in un cespuglio.
- Simulare la camminata su di una trave d’equilibrio
In questa fase si cerca di capire insieme ai ragazzi quali possono essere alcune strategie per stare più facilmente in equilibrio: dovrà emergere la tecnica del fissare un punto di riferimento stabile per conservare più agevolmente l’equilibrio.
minuto 20 – Gioco degli aironi: i bambini camminano sulle punte e, seguendo le istruzioni del conduttore, si fermano su una gamba sola, rimanendo in equilibrio. Quando arriva un rumore, partono in volo.
Oltre agli aironi si inserisce anche la figura del giunco: a causa del vento, i giunchi rischiano di perdere l’equilibrio, invitando i ragazzi a trovare il punto di non ritorno.
minuto 25 – i bambini si dividono in 4 gruppi. Devono realizzare un fiore, che partendo dal disequilibrio trova stabilità attraverso l’appoggio agli altri compagni. Dopo averlo mostrato agli altri e lasciando il campo aperto a dei possibili suggerimenti, lo riprovano. Poi i 4 fiori si esibiscono insieme formando un’aiuola fiorita, alternando movimenti ritmati di chiuso e aperto.
minuto 50 – Saluto finale e spostamento in aula per la parte di digitale.
L’attività di digitale ha come obiettivo stimolare nei bambini la curiosità e la riflessione sul legame tra le caratteristiche degli animali e gli ambienti naturali in cui vivono. Attraverso l’uso di un robot che può muoversi su comandi, come Tale-Bot, Matatalab, Thymio, Cubetto, Bee-Bot o simili, i bambini esploreranno il perché un animale viva in un certo ambiente e cosa rende quell’ambiente adatto alla sua vita. L’accento verrà posto sullo stimolare la riflessione su quale sia il motivo per cui un certo animale si trova bene in un habitat specifico e come le sue caratteristiche fisiche e comportamentali siano legate a quell’ambiente.
Se il robot scelto non è già conosciuto dai bambini, l’insegnante avrà cura di farlo esplorare in modo che i bambini possano scoprirne il funzionamento di base. Attraverso una breve guida dell’insegnante, i bambini potranno imparare a utilizzare il robot, sperimentando con i comandi di movimento (come avanzare, girare e fermarsi) in modo da prendere confidenza con lo strumento.
L’insegnante prepara per l’attività una serie di “maschere” o coperture per i robot, che rappresentano diversi animali appartenenti agli habitat studiati (ad esempio, un cammello per il deserto, una balena per l’oceano, un’aquila per la montagna, ecc.). Le maschere possono essere preparate in vari modi: l’insegnante può stampare delle immagini oppure coinvolgere i bambini nel disegnare direttamente gli animali. È importante che la grandezza della maschera sia adattabile alla superficie del robot scelto, per permettere ai bambini di “vestire” correttamente il robot.
Prima di iniziare, l’insegnante prepara gli habitat all’interno della classe, creando rappresentazioni dei vari ambienti naturali con materiali decorativi come carta colorata, sagome di alberi, rocce, cotone per la neve, ecc., o utilizzando cartelloni che li rappresentano. Gli ambienti possono includere acqua salata (oceani e mari), acqua dolce (fiumi, laghi e paludi), foresta, deserto, montagne, città, prateria e zona artica.
Ogni gruppo riceve una “maschera” rappresentante un animale che vive in uno degli habitat studiati. I bambini, lavorando insieme, discuteranno quale sia l’habitat più adatto per l’animale che dovranno muovere, e quali caratteristiche fisiche o comportamentali lo rendano compatibile con quell’ambiente. Per esempio, perché una balena vive nell’oceano e non in un fiume? Oppure, cosa fa sì che un cammello sia perfetto per il deserto, ma non per la zona artica?

A questo punto, i bambini programmano il robot affinché si muova come l’animale che rappresenta, cercando di imitare il tipo di movimento che l’animale compirebbe nel suo habitat naturale. Ad esempio, il delfino “nuoterà” con movimenti a scatti, mentre un serpente si muoverà con un movimento a “S”. Ogni gruppo dovrà quindi guidare il robot verso il suo habitat corrispondente, scegliendo la sequenza giusta di comandi per rappresentare al meglio il comportamento dell’animale.
L’attività si conclude con un confronto in cui ogni gruppo può raccontare l’esperienza vissuta, discutere delle difficoltà incontrate e riflettere sul legame tra le caratteristiche degli animali e gli ambienti naturali. Per stimolare la discussione, l’insegnante può porre domande come: “Perché una rana non può vivere nell’oceano, sebbene viva in acqua?”, “Quali caratteristiche fanno sì che una balena viva nell’oceano e non in un altro habitat?”, “Cosa accadrebbe se un cammello cercasse di vivere in un habitat diverso dal deserto?”. Questo momento finale aiuta a consolidare la riflessione sul perché alcuni animali sono legati a determinati ambienti, sviluppando la consapevolezza degli adattamenti e dei comportamenti legati a ciascun habitat.
