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Educazione all’ascolto

Sviluppare competenze di ascolto è fondamentale poiché permette di comprendere meglio le esigenze e le emozioni degli altri, facilitando una comunicazione più efficace ed empatica. L’ascolto attento aiuta a cogliere dettagli importanti, a riflettere su ciò che viene detto e a fornire feedback costruttivo.

minuto 00 – Appena entrati in palestra ci siede in cerchio nel centro dello spazio. Viene chiesto ai bambini di definire la parola “ASCOLTARE”. 

Si chiede loro “Secondo voi chi è molto bravo ad ascoltare?” 

minuto 10 – Si propone un riscaldamento motorio basato sugli opposti, introducendo il concetto di mediana tra due estremi. Ad esempio 

  • Correte velocissimo, poi lentissimo, poi a velocità media; 
  • Allontanatevi il più possibili, poi avvicinatevi il più possibile, poi fermatevi a metà strada; 
  • Altri esempi di opposti con concetto di mediana. 

E’ importante introdurre il concetto di mediana come opportunità esistente tra due opposti. 

minuto 17 – I bambini riposano, ascoltando la storia di Tarzan e Jane. 

A causa delle conseguenze di un disastro aereo due bambini si perdono nella giungla e vengono accolti e curati da degli animali. Sono in due punti diversi della giungla e non si incontrano mai fino a che Tarzan e Jane compiono 7 anni.

Si incontrano e diventano amici e cercano di restituire agli animali della giungla il bene che hanno ricevuto aiutandoli a fronteggiare dei pericoli che li stanno minacciando. 

minuto 25 – Si chiede ai ragazzi di nominare gli animali presenti all’interno della storia e di imitarli (gesti, movenze, versi). 

minuto 30 –  Si chiede ai ragazzi di imitare Tarzan e Jane, tenendo in considerazione il fatto che entrambi, grazie al tempo passato nella giungla, hanno imparato a muoversi  in modo molto agile. 

minuto 35 –  In una scatola vengono messi tanti bigliettini diversi con nomi di animali e poi quelli di Tarzan per i maschi e per le ragazze Jane (le caratteristiche di Tarzan e Jane sono simili. Entrambi forti, coraggiosi, capaci di curare). Ogni bambino estrae un bigliettino e gli viene assegnato un personaggio, a cui dovrà rimanere fedele per tutta la durata dell’incontro. 

minuto 40 – Si forma così formata la compagnia della Giungla, che si cimenta contro alcuni pericoli imminenti (si può immaginare la costruzione di un percorso ad ostacoli, alcune prove di forza/coraggio/agilità); 

minuto 55 – Conclusione in cerchio preparazione per l’attività di digitale.

L’attività di digitale proposta ha l’obiettivo di sviluppare nei bambini la capacità di ascoltare con attenzione e comprendere istruzioni verbali, attraverso l’utilizzo di un robot educativo capace di muoversi su una mappa. In questa proposta il coding viene utilizzato non solo per introdurre i comandi base della programmazione, ma soprattutto come strumento per allenare l’ascolto attivo e la collaborazione tra pari. I bambini, organizzati in piccoli gruppi, sono chiamati a programmare il robot per farlo muovere secondo una serie di indicazioni ascoltate, discutendo tra loro e concordando le azioni da eseguire.

Prima di iniziare l’attività, l’insegnante introduce il robot scelto, che può essere uno tra Bee-Bot, Cubetto, Matatalab, Tale-Bot o altri simili. L’importante è che il robot consenta di impostare movimenti semplici, come andare avanti, girare o fermarsi, e che possa muoversi su una superficie quadrettata. Dopo aver scelto il robot, l’insegnante prepara le mappe per l’attività: il numero di mappe dipende dal numero di gruppi che si vogliono formare e dal numero di robot disponibili. Ogni mappa, da costruire con tessere pronte, stampate o disegnate, deve essere incollata su un grande cartoncino, assicurandosi che le caselle siano della giusta dimensione per il robot scelto. Le mappe devono essere progettate in modo da supportare il tema della storia che accompagnerà l’attività.

Sulla mappa, l’insegnante disporrà delle carte-obiettivo che rappresentano tracce da seguire o oggetti da raggiungere. Le carte possono essere flessibili e adattabili in base al tema scelto, ma dovrebbero seguire il corso della storia narrata per mantenere una coerenza narrativa. Ad esempio, in una mappa ambientata nella giungla, le carte possono rappresentare animali o punti di interesse che il robot deve raggiungere. Alcune carte potrebbero introdurre ostacoli o deviazioni nel percorso, arricchendo la storia e il gioco.

L’attività si sviluppa attraverso una serie di fasi in cui l’insegnante fornisce delle istruzioni verbali legate a una narrazione o a una storia, in modo che i bambini non si limitino a seguire comandi, ma rielaborino le informazioni ascoltate per programmare il movimento del robot. Ad esempio, l’insegnante potrebbe dire: “Immagina che il personaggio debba attraversare il fiume per arrivare alla prima traccia, quindi deve andare avanti per tre passi.” I bambini ascoltano attentamente la storia, discutono tra loro per decidere quale azione eseguire e, dopo aver programmato il robot, verificano se il movimento è corretto. Se il robot non arriva al punto giusto, i bambini rivedono la sequenza e provano a risolvere il problema, rielaborando le informazioni fornite.

Man mano che l’attività prosegue, le istruzioni si fanno più complesse e arricchite dalla narrazione. Ad esempio: “Il personaggio ha visto un ostacolo davanti a sé, quindi deve girare a destra, fare un passo avanti per due volte e poi fermarsi per evitare il pericolo.” In questo caso, i bambini devono non solo ascoltare, ma anche selezionare le informazioni chiave dalla storia (ad esempio, l’ostacolo e la direzione da prendere) per decidere come programmare il robot. Questo processo aiuta a sviluppare la capacità di concentrarsi, memorizzare dettagli importanti e tradurre le informazioni in azioni concrete.

Con il procedere dell’attività, l’elemento narrativo diventa una guida fondamentale che stimola i bambini a riflettere sulla sequenza di azioni da intraprendere, rendendo l’ascolto e la comprensione delle istruzioni un’esperienza dinamica e interattiva.L’attività si conclude con un confronto in cui ogni gruppo può raccontare l’esperienza vissuta, condividere eventuali difficoltà e riflettere sulle strategie adottate. Per stimolare la discussione e favorire la riflessione sull’ascolto attivo, l’insegnante può porre domande come: “Come avete fatto a ricordare tutti i passaggi e a non dimenticare alcun comando?”,“Quali strategie avete utilizzato per ascoltare con attenzione le istruzioni e tradurle in azioni?” oppure “Cosa è successo quando non avete seguito con precisione le indicazioni? Come avete fatto a correggere l’errore?”. Questo momento finale aiuta i bambini a capire l’importanza dell’ascolto attivo nel processo di programmazione e come la capacità di ascoltare e comprendere correttamente le istruzioni sia fondamentale non solo per il coding, ma anche per la vita quotidiana e per lavorare in gruppo.

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